Le parole

Le parole
sono tutto quello che abbiamo
per dire il bene
per urlare delusione
le parole
sono tutto quello che abbiamo
quando siamo stanchi
quando è difficile resistere
una parola può ferire
o costruire ponti
una parola basta
per comunicare passioni sconfinate
per diffondere armonia
a me è bastata una parola
mi si è fermata in gola
ma tu l’hai intuita
l’hai fatta nascere
dicendola per me.

Luigi Costantino

Le verità in tasca

Ci inventeremo dialoghi e battute
scriveremo versi
discuteremo sulla prima e sulla seconda persona
stando bene attenti alla terza
poi leggeremo un po’
per avere nuovi punti di vista
e berremo vino
per avere verità in tasca;
per delirare
ci basterà uno sguardo;
non ci baceremo,
staremo ad un passo
non ci avremo mai del tutto:
è di inizi che abbiamo bisogno.
E se proprio ci servirà
un abbraccio
tu prenderai la penna
e io prenderò la penna
useremo lo stesso foglio
tu partirai da destra
io da sinistra
e cominceremo a seminare inchiostro
finché i nostri due inchiostri
non si toccheranno sulla pagina
e formeranno qualcosa di molto simile
ad un’unione.

Luigi Costantino

La fragilità è un fiore

Avanti. Corri da lui.
Fagli capire chi sei.
Mostragli tutto.
Anche la parte buia.
Non avere paura, il vero amore comprende sempre.
Raccontagli di te, dei tuoi sogni, dei tuoi dubbi.
Digli che ci vuoi credere.
Che tutto è possibile. Basta volerlo.
E se lui vorrà accarezzarti, lascialo fare.
Fallo entrare nel tuo mondo.
Solo così potrai vedere se merita di stare al tuo fianco.
A tutto il resto ci penserai al ritorno.
Ci sono treni lenti e treni veloci.
Lui è un treno veloce. Non è nato per aspettare.
Perciò vagli incontro. Rischia.
Se vinci, vinci tutto. Vale la pena tentare.
Se si mostrerà fragile, ti dimostrerai forte.
Se si mostrerà forte, potrai affidargli la tua parte delicata.
Quella fragile.
Lo sai, la fragilità è un fiore e tu sei il fiore più bello del suo giardino.
Ora sto leggendo il libro di Claudio Lolli, ascoltando Paolo Nutini.
Divento sempre allegro all’idea che tu possa essere finalmente felice.
Questo mondo merita di avere un sorriso in più.
Non un sorriso qualunque. Il tuo.
Il sorriso di una persona che non si arrende e lotta ogni giorno.
Il tuo coraggio dovrà essere di esempio.
Senza la tua forza, senza il tuo respiro, probabilmente non esisterebbero gli alberi e nemmeno le rose.
Non esisterebbe il vento né il profumo del mare che manifesta in anticipo l’estate.
Senza di te non esisterebbero tutte quelle strade che portano verso sorprese inaspettate.
Non esisterebbero le feste e forse svanirebbe nel nulla tutta la letteratura romantica.
Immagina le protagoniste delle più belle storie d’amore.
Come potrebbero essere felici sapendo che l’amore non è ancora venuto a farti visita?
Pensaci.
Sei l’orgoglio di una madre, il miracolo che si ripete ogni istante.
Sei la dolcezza che rinasce e si riproduce nel cuore di ogni anima sensibile.
Sei la penna più importante di un poeta, quando ha bisogno di comunicare agli altri i sentimenti che contano.
Ora Claudio Lolli mi presta le parole.
Leggo questo passaggio che in qualche modo esprime quello che vorrei farti sapere:
“Sono attaccato a te più di quanto pensi, forse.
Attaccato non nel senso di incollato: mi viene in mente una situazione più verticale, come tu fossi un salvagente sulle onde di un mare burrascoso o una fune non robustissima sull’orlo di un baratro.”
Questo per dirti che il tuo sangue mi è entrato in circolo.
E’ come se ti conoscessi da sempre.
Come se da sempre io dovessi pensare per due.
Come se dovessi rincorrere una doppia felicità.
E la tua, lo sai viene prima.
Prima di tutto.

Luigi Costantino

SUL TRENO SBAGLIATO

Persino quando ero felice
quando ero innamorato
ti pensavo
riuscivo a vedere la tua bellezza
anche quando avevo occhi 
soltanto per un’altra
tu c’eri sempre
eri lì
con i tuoi sorrisi
i tuoi occhi luminosi
e quella bontà d’animo
che non ho mai dimenticato
e adesso ti chiedi perché
perché non te l’ho detto prima
e cosa avrei potuto dirti?
Che mi divertivo da morire
soltanto avendoti ad un passo?
Che mi piaceva quando insieme
commentavamo gli altri?
E a cosa sarebbe servito?
A deviare il percorso?
Dovresti saperlo
che certi treni
partono in ritardo
che certe coincidenze
non coincidono
che non c’è sempre il controllore
a dirti:
“guarda che hai sbagliato treno.
Il tuo è quello lì.”

Luigi Costantino, dal libro “Considera l’intenzione”

Tra sogno e realtà

Ho fatto un sogno.
C’eravamo io e te.
A concederci ogni lusso.
Tutti i baci che volevamo.
Abbiamo brindato 
con il vino rosso,
poi ci siamo addormentati:
la tua testa sulla mia spalla.
Al risveglio
avevamo voglia di dolce.
Hai aperto il frigo
e c’era l’affogato al tiramisù.
Ti ho detto:
“Dai, tu prendine di più.”
“No, più tu”, hai risposto tu.
Poi è successa una cosa
semplicissima:
i miei occhi
son rimasti intrappolati.
Nei tuoi.
Più mi guardavi,
più volevo guardarti.
È da tanto che questo accade.
Ormai non distinguo più
il sogno dalla realtà.

Luigi Costantino

Mai più soli

Bisogna accettarlo.
Nulla è eterno.
Siamo dentro una gabbia di abitudini.
Ma ne possiamo uscire.
Facendo ogni giorno qualcosa di diverso.
Mettendo in atto una piccola rivoluzione.
Niente è immutabile.
Possiamo accettare di non essere più quelli che eravamo.
Possiamo pretendere di migliorarci.
Iniziare con piccole azioni quotidiane.
Scrivere una lettera.
Inventare nuove poesie, solo per il gusto di farla stare bene.
Regalarle una rosa.
Poi dirle: “Questa sei tu.”
La migliore rivoluzione ha inizio con l’amore.
Curate le vostre emozioni.
Aprite le finestre dell’anima.
E fate entrare luce.
Donatevi all’altro.
Diventate Soli.
Mai più soli.

Luigi Costantino

Perché scrivo

Scrivo per far succedere qualcosa. Scrivo perché ho voglia di riscatto.
Non devo dimostrare niente a nessuno, se non a me stesso.
Scrivere mi serve.
Per cancellare tutto quello che non è andato bene.
Per sorridere delle delusioni e di tutto ciò che è andato storto.
Scrivo per quelli che non hanno ancora imparato a vivere.
Per quelli come me.
La vita mi piace.
Ma non sono sicuro di saperla vivere come si dovrebbe.
Però ci provo.
Scrivere per me significa questo.
Provarci.
A diventare migliore.
A regalare sorrisi a donne che non sanno cos’è l’amore.
Perché uomini poco attenti le hanno ferite e sono passati sopra il loro affetto, senza pensarci due volte.
Scrivo perché è possibile creare un’esistenza che abbia un senso.
Siamo noi a dover combattere, a reagire, a trasformare un giorno di pioggia in un giorno di luce.
Scrivo per uccidere le mancanze.
Per fare amicizia con i miei fantasmi.
Per riportare in vita una parte importante di me.
Scrivo per viaggiare.
Ogni stazione mi riporta a ciò che veramente sono.
Libero.
Libero di cercare la felicità.
Scrivo perché sono negato con il disegno.
Ma sono bravissimo a disegnare parole.
Che piacciano o no, io le disegno con passione.
E ogni volta che parlo di lei, dei suoi capelli e della sua bocca, a me sembra di disegnare sul foglio che mi hanno dato da bambino.
Prato, cielo e casa.
Colori armonici e una sensazione di contentezza.
“Voglio andare a giocare.”
“Prima devi finire i compiti.”
“Solo mezz’ora, ti prego.”
Da piccolo avrei voluto scrivere qualche pagina in più.
Non capita spesso di corrispondere a quello che vorremmo essere.
“Ti va di andare al cinema stasera?”
“Va bene, passo da te alle otto.”
Un film.
Una storia che inizia.
Come l’amore in un dipinto.

– Luigi Costantino