La fragilità è un fiore

Avanti. Corri da lui.
Fagli capire chi sei.
Mostragli tutto.
Anche la parte buia.
Non avere paura, il vero amore comprende sempre.
Raccontagli di te, dei tuoi sogni, dei tuoi dubbi.
Digli che ci vuoi credere.
Che tutto è possibile. Basta volerlo.
E se lui vorrà accarezzarti, lascialo fare.
Fallo entrare nel tuo mondo.
Solo così potrai vedere se merita di stare al tuo fianco.
A tutto il resto ci penserai al ritorno.
Ci sono treni lenti e treni veloci.
Lui è un treno veloce. Non è nato per aspettare.
Perciò vagli incontro. Rischia.
Se vinci, vinci tutto. Vale la pena tentare.
Se si mostrerà fragile, ti dimostrerai forte.
Se si mostrerà forte, potrai affidargli la tua parte delicata.
Quella fragile.
Lo sai, la fragilità è un fiore e tu sei il fiore più bello del suo giardino.
Ora sto leggendo il libro di Claudio Lolli, ascoltando Paolo Nutini.
Divento sempre allegro all’idea che tu possa essere finalmente felice.
Questo mondo merita di avere un sorriso in più.
Non un sorriso qualunque. Il tuo.
Il sorriso di una persona che non si arrende e lotta ogni giorno.
Il tuo coraggio dovrà essere di esempio.
Senza la tua forza, senza il tuo respiro, probabilmente non esisterebbero gli alberi e nemmeno le rose.
Non esisterebbe il vento né il profumo del mare che manifesta in anticipo l’estate.
Senza di te non esisterebbero tutte quelle strade che portano verso sorprese inaspettate.
Non esisterebbero le feste e forse svanirebbe nel nulla tutta la letteratura romantica.
Immagina le protagoniste delle più belle storie d’amore.
Come potrebbero essere felici sapendo che l’amore non è ancora venuto a farti visita?
Pensaci.
Sei l’orgoglio di una madre, il miracolo che si ripete ogni istante.
Sei la dolcezza che rinasce e si riproduce nel cuore di ogni anima sensibile.
Sei la penna più importante di un poeta, quando ha bisogno di comunicare agli altri i sentimenti che contano.
Ora Claudio Lolli mi presta le parole.
Leggo questo passaggio che in qualche modo esprime quello che vorrei farti sapere:
“Sono attaccato a te più di quanto pensi, forse.
Attaccato non nel senso di incollato: mi viene in mente una situazione più verticale, come tu fossi un salvagente sulle onde di un mare burrascoso o una fune non robustissima sull’orlo di un baratro.”
Questo per dirti che il tuo sangue mi è entrato in circolo.
E’ come se ti conoscessi da sempre.
Come se da sempre io dovessi pensare per due.
Come se dovessi rincorrere una doppia felicità.
E la tua, lo sai viene prima.
Prima di tutto.

Luigi Costantino