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Luigi Costantino: la poesia d’amore e altri frammenti di vita
La penna intima e seducente di Luigi Costantino genera figure femminili eteree e nello stesso tempo concrete; fragili ma allo stesso tempo profondamente forti.
Nonostante ciò, la figura maschile ne esce piacevolmente coinvolta senza essere sminuita; anzi, nel gioco delle parti entrambe si illuminano vicendevolmente. A volte, sembra che la donna sia trainante, altre volte è l’elemento maschile a primeggiare e a essere il faro. Ma è un gioco di bilancia in cui nessuno è perdente e nessuno ne esce vincitore.
Potrebbe essere il racconto di storie d’amore a volte platoniche, più spesso invece carnali. Ma parlare di storie d’amore è riduttivo perché i sentimenti prevaricano i contesti tradizionali: può essere amicizia? O è l’amicizia a essere un atto sublime d’amore?
Le pubblicazioni
Nei due libri editi dalla romana Libereria, Considera l’intenzione (2017) e Riconoscersi(2018), è inutile cercare di definire un genere: può essere poesia, ma si viene assaliti dal dubbio che sia prosa tinta di poesia. O forse è poesia intrisa di prosa? In questa alternanza di forme, ci si perde rincorrendo trame e, più spesso, pensieri che stanno stretti in categorie. La forma pulita ed essenziale delle copertine non inganna circa il contenuto che esplode già dalle prime righe, trascinando il lettore in un turbine di suggestioni.
La poetica
Quindi, perché cercare di dare una connotazione letteraria quando questa vuole svicolare e rendersi autonoma? La poetica dell’artista catanzarese viaggia su binari assolutamente indipendenti tra loro e ciò è la sua forza intrinseca.
Costantino è un indagatore dell’anima umana e attraverso le sue capacità narrative riesce a far esprimere i personaggi in intensi frammenti letterari. Non si capisce se i personaggi, reali o inventati, siano il motore della sua arte oppure è il contrario.
Probabilmente l’elaborazione dei ritratti psicologici supera i personaggi stessi nella loro dimensione reale. Il poeta racconta l’uomo e la donna, la Vita, attraverso i sentimenti che diventano immagini. L’autobiografismo non è da indagare. Poco importa se ciò che si (de)scrive sia stato vissuto direttamente dall’autore oppure no. La prima sensazione è che sia volutamente autobiografia, ma la seconda, quella più razionale, annulla questa caratteristica mettendola in un piano meno rilevante perché, ciò che emerge è il racconto di un’anima o di sinergie cooperanti.
La passionalità dei personaggi
Il sentimento è la massima espressione per raccontare storie e ambientazioni. La forza che ne scaturisce si trasforma in racconti forti e complessi in cui la natura umana appare in tutta la sua fragilità e potenza. In ogni pubblicazione c’è la sensazione di trovarsi di fronte a personaggi ‘sodi’ e nello stesso tempo ‘effimeri’. Da qui, è facile immedesimarsi e riconoscersi, come appunto è il titolo ultimo.
La narrazione ci porta a tumulto di sensazioni in cui sono avvolti sogni e speranze regalate alle trame del destino. Una fotografia dell’uomo che non è legata al tempo e a uno spazio preciso, una collocazione destinata a essere ovunque e per sempre.
La scrittura è sincera, diretta, punta dritta al nocciolo della sostanza. Non si perde dietro proclami o artifici. Le immagini che ne scaturiscono sono del tutto personali. Ognuno si può ritrovare in questi frammenti di vita e di pensieri. Il legante resta comunque il sentimento che appartiene alla nostra anima, a ciò che è più profondo in noi.
Un estratto da ‘Riconoscersi’
Tanto lo so. Inutile mentirmi.
Sei una bomba ad orologeria.
Piena di vita.
E ti senti fuori luogo in questo mondo.
Solitaria e libera, desiderosa di compagnia,
con la voglia di essere sempre altrove.
Sei imprevedibile,
a volte dai l’idea di vivere
dentro abiti che non ti appartengono.
Ciò che tu sei non coincide necessariamente
con ciò che mostri.
Ma sei bella così. Tutta da scoprire.
Mi viene da pensare ai tuoi capelli.
Mi viene da stimolare il tuo coraggio.
Chissà di cosa saresti capace.
Non nasconderti. Lo so che sei pazza almeno quanto me.
E so che ti piacerebbe ciò che sto ascoltando adesso.
Si tratta di Elvis.
Sarebbe bello ascoltare una sua canzone dalla tua voce.
Piccola dolcissima ragazza, so che hai voglia di decollare.
Non ci servono biglietti. Solo tanta fantasia.
E non ti preoccupare di tutti quelli là fuori.
Quelli sempre pronti a dire che bisogna restare ancorati alla realtà.
L’immaginazione è un bene di prima necessità.
Non se ne può fare a meno.
Sognare è vivere. Il passo è breve.
Non si fa in tempo ad immaginare una follia, che ci siamo già dentro.
E ora ti vedo.
Dio, quanto sei bella.
Dio, che carica erotica che hai.
Ti sta bene tutto.
Lo smalto rosso, gli orecchini, quella gonna.
E quel sorriso, devastante.
Sei una bellezza onirica.
Troppo bella, per essere vera.
Ti tocco con i pensieri, per accumulare prove della tua esistenza.
Vengono fuori parole magiche.
E allora sì, capisco che tu esisti davvero.
Sei qui, ora. Al mio fianco.
E ci perdiamo dentro un abbraccio.
Sembra di avere il mare davanti.
Sono le onde emozionali che ci cullano
Il pubblico e i lettori
Non è facile trovare autori puri. Ormai la scrittura sembra destinata a un gruppo ristretto di intellettuali che sembra recitare eterni monologhi.
Luigi Costantino rende partecipe chi legge e chi ascolta. Costantino non è solo lettura, ma è anche ascolto. Lui trascina, ammalia e cattura anche durante i reading. Ne è la prova ogni volta che c’è un incontro per la lettura delle sue poesie. L’ultimo, in ordine temporale, si è svolto il 16 marzo a Roma, al quale hanno partecipato numerosi.
Sorprende vedere quanta gente legge poesie, ma non sorprende il fatto di vedere quanti si ritrovano nelle parole dei suoi libri. Quanti si immedesimano in sentimenti e in situazioni… Nei pensieri.
Ecco. Cosa c’è di più rivoluzionario di un pensiero? Il pensiero è energia, è fusione, coesione.
L’arte ha il potere di accogliere e far condividere pensieri. Pensare, meditare, comunicare. È come fare una rivoluzione senza armi; capire che la cultura fatta con la penna in mano ha un potere enorme.
Forse Luigi Costantino ha inconsapevolmente questo ruolo: un rivoluzionario dei sentimenti.
– Annamaria Gnisci su Calabria Magnifica il 23 marzo 2019
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