La scatola dimenticata

Avrei voluto
regalarti qualche fiore

Avrei voluto
accarezzarti la pelle
negli angoli di sofferenza
là dove è rimasta
una cicatrice

Avrei voluto
tenerti la mano
risollevarti
dalle piccole quotidiane
inquietudini

Avrei voluto
semplicemente esserci
proprio come una donna
desidera

Avrei voluto
farti viaggiare
su binari di euforia
e allegria imprevista

Avrei voluto
offrirti una birra
e perdere insieme
la ragione

Avrei voluto
con te scoprire
come cambia la vita
quando si decide
di viverla veramente

Avrei voluto
e avrei potuto
renderti
regina dei miei giorni

ma non è possibile
perché l’altra te
ormai ha deciso
di andar dietro le apparenze,
dietro inganni materiali

E questa,
non è più una bella poesia,
è solamente
una lettera fantasma
destinata
alla scatola dimenticata
del passato.

Ritratto

Dovessi farne un ritratto
penserei alla tua classe
alle idee interessanti
alla voglia che scateni

Dovessi disegnarti
con i versi
si infiammerebbe presto
questa pagina
per via di quella brace
caldissima:
i tuoi capelli
e le mani
e i seni perfetti
e lo sguardo sensuale:
una calamita erotica.

Dovessi dire
le cose come stanno,
pronuncerei
un discorso semplice:
è tutto migliore
quando attraversi
il mio tempo,
fosse anche
per un solo secondo.