Amare la pioggia

Loro non si rassegnano.

Non rinunciano.

Cadono, e non ci pensano nemmeno a rimanere giù.

Lanciano sguardi, gli occhi puntati in alto.

Non hanno paura.

Quando sanguinano, perdonano,

ma ricordano bene come li hai fatti sentire.

Amano la pioggia

e non si preoccupano degli anni,

apprezzano gli istanti.

Sono sulle tracce di qualche miracolo:

vanno a caccia di estasi.

Liberi di andare,

si rinchiudono tra le sbarre della bellezza

e poi si perdono nella trappola del dolore,

fino a riemergere con nuovi orizzonti tra le dita.

Sanno quel che c’è da sapere,

ma non vogliono più saperne.

Si lasciano alle spalle i fiumi di logica,

gli oceani del rimuginare.

Loro vivono di labbra incollate,

di numeri infiniti, di canzoni urlate al vento.

Hanno troppo cuore

e non riescono a tenerlo a bada:

creano più amore

di quanto non si possa sopportare.

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