Aiutare qualcuno

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Parlare con un’amica in difficoltà è come mettersi davanti allo specchio.

Devi iniziare a pensare veloce, devi trovare un modo per scrollarti di dosso paure e immobilità.

Lo specchio non perdona e allo stesso tempo ti legge dentro. La soluzione è a un passo.

Pochi secondi e già senti i passi di un nano che arriva da molto lontano; i rumori assordanti partono dal fondo dell’anima. È un signore minuto vestito elegante, discreto, poco invadente.

Si era allontanato da mesi, forse anni, in viaggio chissà dov’è, a raccogliere testimonianza delle sue vecchie glorie.

Sto parlando di un sorriso, della capacità di distendere le labbra fino a sfiorare vette poetiche, sto parlando di quel signore timido che teniamo da parte per troppo tempo e quando esplode ti cambia la vita in un istante.

 

 

Parlare con un amico è rigenerante, perché ti fa uscire fuori da te stesso, ti fa riacciuffare quella lucidità che ti serve a vedere il mondo con gli occhi giusti. È un modo perfetto per risalire i gradini di una vita e abbandonare gli affanni.

Rinnegare l’amicizia, rifiutarsi di tendere la mano, far vincere l’egoismo, dimenticare l’altruismo, sono tutte manifestazioni di smarrimento, come quando perdiamo la strada e nessuno interviene a indicarci la via.

Evitare di impegnarsi per migliorare l’esistenza di qualcuno significa ignorare noi stessi e i nostri dolori più grandi, significa non avere rispetto per la sofferenza, per il cammino tortuoso che tutti dobbiamo intraprendere, significa condannarci alla solitudine delirante di chi sa di non poter contare su nessuno.

– Luigi Costantino –