Gioco poetico 19.5.2023

Ecco le poesie vincitrici del gioco poetico che ho proposto sulla pagina facebook.


Fumo favole utopiche
In mondi sollevati dalla polvere dorata
Giro attorno ad un sogno
Creando un vortice di fuoco fasullo
Lacrime senza nome
Spogliano la mia anima innocente
Regalando alla pioggia l’odore del mare in tempesta.
Fuggo nell’ombra di un casolare
Mi celo dietro ai capelli che profumano di fieno
Sento caldo.
Cerco l’arte del nuovo inizio
Sbattendo il cuore su un muro di pietra
Perdo il senso del tempo e del dovere
Ritraggo luce intensa
Mi spoglio del dolore.
Nuda di fronte allo specchio viola
Vedo le imperfezioni costruirsi una dimora
Impacciata rido
Con gli occhi colmi di tristezza
Consapevole che il vuoto
Divora la mia anima
Egli infatti
si prende gioco della condanna
Della mia spensieratezza
Ormai prigioniera di scelte sbagliate.

Melissa Demaria


Mi ricordo di albe piene di speranza
seguite da tramonti senza pietà,
senza voltarsi indietro che si diventa sale,
con il cuore in un pozzo nero.
Mi ricordo di tavolate piene di gioia
dei giovani anni spensierati.
Mi parli e mi parli ancora
e l’eco delle tue parole lontane mi bastona
e io stordita mi rifugio
in un abbraccio che vorrei fosse il tuo,
ma è di qualcuno che invece non riconosco
e che non conosce il mio viso,
i miei sguardi e il mio desiderio
ripudiato e negato e disprezzato.
Raccolgo le mie poche cose, i sorrisi,
i rimpianti e lenzuola ricamate che profumano di casa,
di nostalgia struggente.
Vado anche se il dolore mi serra la gola,
in un puzzle di mille frantumi tormentata,
mi ricompongo in donna nuova,
finalmente vendicata, riscattata, rinata.
Da catene liberata
il mio cuore torna a respirare
prati di lavanda e campi di grano.
E trovo un senso nuovo nella mia anima,
che riconosce la natura e riconosce
il filo rosso che mi riporta da me.
Paola Scarano

Al tuo amore incondizionato e puro
ci penso sai ogni tanto
e un po’ ci rido e un po’ ci piango
al pensiero di quanto tu sia duro.
Che ti sei fatto scudo in una guerra,
spada d’argento vivo contro nemici
invisibili ed inconoscibili come pensieri.
Ti sei fatto arcobaleno sui miei desideri,
sorriso di speranza e leggerezza
animo ristoratore e gentile brezza
pronto a soffiare piano sulla ferita
ad aprire le braccia e stringermi la vita.
Ti sei fatto fiore in un’arida terra
contro le resistenze di chi erra
pensando che il fiore non nasce nel deserto
ma dove c’è il sole ci deve essere un parto.
Stringimi le mani e dimmi che c’è altro
Oltre queste mura di un castello troppo alto
Oltre, dove io non posso ancora vedere
Altrove, lontano dai limiti di questo forziere.
Tienimi vicina e non lasciarmi mai
sfiora la mia bocca quando lo vorrai
accarezza l’anima ora più che mai
sento che mi ami e che mi amerai.
Ti sei fatto acqua fresca e dissetante
tenero e dolce amico, passionale amante
elemento essenziale senza cui non vivo
sorgente da cui – quando ho sete – bevo.
Ti sei fatto amore in mezzo a tanto odio
hai amato anche quello che non vedo
mi ami più di quanto non riesca io.
Sei come una rosa e dell’acqua su un vassoio.

Licia Crispini


 

Gioco poetico 11.4.2023

Ecco le poesie vincitrici del gioco poetico che ho proposto sulla pagina facebook.


La mia valigia è piccola
La tua mano ancora più piccola.
Non ho portato nulla, gli occhiali e una bottiglia,
Tu hai la tua bambola dai capelli gialli.
Partire si doveva,
Strada lunga e nessun peso addosso.
Come sono belli i tuoi fiori
Il tuo vestito non doveva appassire.
Ti sembro una matta, è così
A trascinarti fra i campi di grano.
Figlia mia oggi è estate
Ti prometto che non farà freddo
Ti prometto che saremo al sicuro.

Claudia Ferrara

– Ascolta la versione audio (lettura di Luigi Costantino)


Mi prendo per mano
e affronto la mia scelta di luce.
Sono sola
ma non temo la strada.
Ricordi lontani
di bambole di pezza,
valigia di sogni e speranze
procedo verso l’ignoto.
Lungo il percorso
ritroverò me stessa
e alla fine dei miei passi
mi consegnerò a ciò che ero.

Luciana Basciu

– Ascolta la versione audio (lettura di Luigi Costantino)


La tua mano
Così piccola e morbida
Si incastra alla perfezione nella mia.
Ti porto
In queste campagne
Che sanno di casa,
Dove un tempo
Camminavo
Con la mia piccola e morbida mano
Incastrata in quella di mia madre.
Mi piace osservarti mentre scopri,
Insegnarti i colori e i profumi,
Imparare da te
Ciò che sapevo e ho dimenticato.
Che ci sono fate e folletti
Nascosti un po’ ovunque,
E nuvole che raccontano favole segrete,
E che c’è sempre un modo
Per sconfiggere un drago.
Sempre.
La tua mano
Così piccola e morbida
Si incastra alla perfezione nella mia.
Ora. E ancora per un po’.
Fino ad allora,
Lasciami illudere di insegnarti qualcosa,
Mentre imparo tanto da te,
Bambina mia.

Erica Ferrari

– Ascolta la versione audio (lettura di Luigi Costantino)


Ritratto

Dovessi farne un ritratto
penserei alla tua classe
alle idee interessanti
alla voglia che scateni

Dovessi disegnarti
con i versi
si infiammerebbe presto
questa pagina
per via di quella brace
caldissima:
i tuoi capelli
e le mani
e i seni perfetti
e lo sguardo sensuale:
una calamita erotica.

Dovessi dire
le cose come stanno,
pronuncerei
un discorso semplice:
è tutto migliore
quando attraversi
il mio tempo,
fosse anche
per un solo secondo.